DOTT. FRANCESCO BOCCI - PSICOLOGO, PSICOTERAPEUTA ADLERIANO

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Finzione

Francesco Bocci • mar 14, 2022

E' tutta una bellissima e straordinaria finzione, la vita.



Siamo dentro ad un gioco di specchi, di stelle cadenti,

di personaggi di una scacchiera.

Siamo dentro ad una storia, ad una narrazione, ad un teatro vagante. Siamo reduci da sofferenze. Ma siamo ancora vivi.

E chi vi dice che è possibile vivere solo una strada, una meta, una direzione, non ha capito niente, si sbaglia di grosso.

La vita è per essenza un insieme di diramazioni.

La vita è un dramma in continuo movimento.

La vita è anche quel momento in cui hai capito che non puoi fare tutto quello che desideravi.

Che non puoi cambiare un cazzo di quello che vorresti.

Che devi stare fermo, per un pò.

Un bellisismo castello nel cielo.

Un delirio consapevole.

Una costante ascesa scoscesa.

Ma una cosa la vita mi ha insegnato fino a doggi,

che il progresso non si ferma, mai, e per ogni ciclo evolutivo,

c'è sempre una "rinascita", un'evoluzione, un cambiamento.

Dubitate da chi vi dice che c'è una soluzione,

perchè ce ne sono molte di più di una sola.

E' tutta una bellissima e straordinaria finzione, la vita.

Autore: Francesco Bocci 07 lug, 2022
La psicologia sta forse perdendo una parte mento tangibile, ma essenziale? Amo la scienza, tutto è scienza, fisica e tutto è governato da leggi naturali. Ma scienza non è solo ciò che vediamo. C'è anche qualcosa, di scientifico, di governato da leggi della fisica, che non conosciamo ancora, o almeno la maggior parte di noi non conosce. Altrimenti saremmo onnipotenti. Saremmo già più che saccenti. Il mondo del coaching si basa sull'oggettivizzazione della realtà ma quello della psicologia si basa soprattutto sul non verbale, sul transfert, sulla percezione del non visibile e del non tangibile. Parliamo anche di emozioni. Di inconscio. Di spiritualità. Di queste cose abbiamo bisogno di parlane in modo serio, mai banale. Abbiamo bisogno di questo. FB
14 mar, 2022
Ma il ponte, se pur sospeso, ha sempre un altro lato, un'altra rocca a cui si attacca. Altrimenti non sarebbe sospeso.
Autore: Francesco Bocci 04 nov, 2021
Quando avviene veramente la "liberazione emotiva"? Quando rispondiamo ai bisogni degli altri per empatia, non per paura, per senso di colpa o per vergogna. Le nostre azio­ni in questo caso generano soddisfazione sia in noi che in coloro che ricevono i nostri doni. Accettiamo la piena responsabilità delle nostre azioni ed intenzioni, ma non accettiamo la responsabilità dei sentimenti altrui. Siamo consapevoli del fatto che non potremo mai soddisfare i nostri bisogni a spese di altre per­sone. La "liberazione emotiva" comporta raffermare chia­ramente di che cosa abbiamo bisogno, in un modo che comunica che siamo altrettanto interessati alla soddisfa­zione dei bisogni degli altri, quanto lo siamo a quella dei nostri. Non è cosa facile, ma possiamo provarci!
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